Che gioia ricevere il libro di Enrico Testa, Cairn, Einaudi, con dedica! Poeta tra i maggiori del nostro tempo è anche un linguista e interprete di testi in versi e in prosa tra i più profondi e originali. Ho sbirciato versi bellissimi, sulla attesa senza attesa, su quelle parole-abbraccio che si rivelano nei luoghi impensati, quasi malgrado la volontà stessa di incontrarli. Magnifica, mi è comparsa aprendo a caso, la saggia carpa, degna dei miracoli laici montaliani.
Quel tenue chiacchiericcio che rovescia, ma in un certo senso incontra, il qui e ora biblico-evangelico, in ora qui, titolo della prima sezione, nelle parole di intimità e di osteria.

Cairn: i nuovi sentieri di Enrico Testa

dicono che vi sia una parola
che dice ancora
quando non c’è più niente da dire,
che non dà nome
a ciò che è senza nome
ma come un abbraccio l’accoglie
e perdonandogli ogni colpa
l’invoca – ma forse straparlo-
è pure pronta a celebrarlo
(Enrico Testa da Cairn, Einaudi, 2018)

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