sparigliare il potere

La palla di cuoio di Nanni Moretti

Rocco ha visto anche il film di Nanni Moretti: “Dai girotondi a Keplero. Habemus papam è la libertà della insicurezza di fronte alle bugie del Potere. Un film mascherato che vuole sparigliare lo stallo governativo. Non è la Chiesa il bersaglio. Anzi. Forse il miglior film dell’antipatico Moretti”. Sparigliare è il motivo portante, dal gioco delle carte alla vita. Per Roberto Escobar “non conviene ridurre il film ad un fatto storico, o a un confronto tra scienza e fede … si perderebbe il tragico con cui si chiude”. Proprio per evitarlo, quel tragico, lo psicanalista auto ironico di Moretti inventa “giochi”, con la sua immancabile palla, una impossibile regressione ad un mondo utopico e infantile, mettendo in risalto la tragedia dell’abbandono, ma anche un gruppo di persone non ossessionate innanzitutto dal potere, che aspira ad essere guidato e non a guidare. Continua Escobar sul papa non ancora “eletto” dalla folla di Moretti che, tormentato dal dubbio si affaccia, nel finale parla alla piazza: “Se fosse un buon attore … potrebbe essere anche papa e se stesso” .

 

Ma non ha sufficiente arte per fingere, per “mettersi in scena” come l’eletto in cui la folla può confidarsi, e a cui può affidarsi. Tutto questo dice alla finestra di Piazza San Pietro e si ritira. La folla ammutolisce, spaventata più di lui. Ha perso ogni riferimento, ogni futuro. Vorrebbe seguire, ma la guida s’è dissolta. Non resta che lo sgomento. Su questo si chiude il film: su questa immane tragedia dell’abbandono, e sul sospetto che gli uomini vogliano obbedire, anche a costo di illudersi (Roberto Escobar, “L’espresso”, 28 aprile, 2011).

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