“L’unica gioia al mondo è ricominciare e questo è possibile solo se si è perdonati”.
Così Tommaso Latronico, sacerdote, nato a Nuova Siri (Matera) nel 1948 e morto a Roma il 20 luglio del 1993, dopo una grave malattia. Parte del suo diario, in particolare nel tempo del ricovero a Roma, è stato pubblicato da 30giorni e riproposto nel numero 6/7 2010 dello stesso mensile.
Tommaso conosceva bene la frase di Pavese sull’inizio, ne abbiamo parlato spesso in quei mesi di Roma, che ricordo con commozione e grande speranza. Nelle parole che seguono si trova un germoglio di abbraccio e compimento dell’attesa che in questo blog abbiamo voluto riassumere con le frasi dello scrittore langarolo:
Dopo vent’anni mi portano dove non vorrei, nei luoghi dove tutto è cominciato e dove tu rimani.
C’è una sola esperienza che col tempo cresce mentre le altre più belle si allontanano. Non mi aspettavo da vecchio di stupirmi quando sto con te a mangiare e parliamo di tutto o ti vedo stare con gli amici più giovani o giocare nel cortile con un bambino…
O giovinezza, non ti ho perduta…! Se qualcosa riaccade, oggi, se gli occhi faticano a seguire le lettere, pure scorgono volti e gesti, se non è il ricordo a rendere amici, ma una cosa nuova che sta accadendo ora, o giovinezza non ti ho perduta.
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