“Lo ringrazio per quanto si è compiaciuto di darmi”

Aiutami, ti prego, in quel momento terribile

“In quel momento terribile, Antonio Mario è stato accompagnato dalla carità dei suoi tre figli e dai sacramenti della Chiesa”, così don Giacomo ai funerali di Antonio Mario Cappelletti, scomparso nella notte tra il 3 e il 4 agosto, proprio a commento dei versi citati nel post precedente: «Signore, già da ora / ricordami le tue parole / e le tue promesse. / E poi aiutami, ti prego, / in quel momento / terribile».

Oltre a due volumi di poesia, Cappelletti ha pubblicato un bellissimo racconto sulla sua esperienza di prigionia nel 1944, quando si è salvato miracolasamente dalla deportazione. Si intitola Chianti 1944. Cronaca di una deportazione, edizioni Nuova Cultura, 1996. Scritto nel 1981, ne riporto le frasi finali, quasi profetiche:

Ora ogni giornata scorre più in fretta; la sua corsa è come quella del sole, che sembra diventare più veloce nell’ultimo tratto, prima di scomparire a Ponente. Mentre la mia sposa mi aiuta e conforta, come sempre, con fortezza e affetto, chiedo al Signore che illumini le nostre volontà, ci favorisca della sua Grazia e ci salvi. Lo ringrazio per quanto si è compiaciuto di darmi e, prima di tutto, dei miei tre figli, per i quali pure invoco, unitamente ai miei fratelli, a tutti i miei parenti, amici e nemici la sua grazia e la sua benevolenza. (Roma, maggio 1981)

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