Il grande scrittore di Altri libertini e Camere separate, nato nel 1955, sceglie, per vergare i suoi ultimi appunti, il libro che sta leggendo, la traduzione di Giovanni Testori della Prima lettera ai Corinti (redatta anche questa durante una malattia). L’appunto è trascritto da Antonio Spadaro, nel libro edito da Jaca Book, Lontano dentro se stessi. L’attesa di salvezza di Pier Vittorio Tondelli:
Tutta questa ricerca del passato, questo ossessivo andare all’indietro e ricordare particolari apparentemente insignificanti, questa felicità anche del ricordo, se è servita ad alleviare il senso di colpa e di nuovo capire le ragioni della vita ora, improvvisamente, parlando con G. non basta più, ora è un intoppo è una stupidaggine. E’ vero. Io ho sempre pensato che la scrittura avrebbe potuto, magari in anni e col lavoro, “salvare” la storia miserrima […] (la mia) in un canto epico… un epos. E forse ci sarei riuscito […]. Ma non sarà così. La letteratura non salva, mai tantomeno l’innocente. L’unica cosa che salva è l’Amore e la ricaduta della Grazia che è come il temporale.
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