Il libro dele ore estreme di Tondelli

Testori, i Corinti, la pietà più tenera

“Ho voluto dare alla Lettera ai Corinti la forma della poesia, attraverso una rima che poggia tutta sulla “tà” di Carità…. c’è quella frase meravigliosa: ‘Cristo primizia di chi si è addormentato'”.

Testori redige la traduzione del testo paolino che Tondelli legge nei suoi momenti estremi (vedi post precedente) in ospedale. La parola primizia verrà tradotta poeticamente, pensando alla primavera: “Cristo primula e viola di chi s’è addormentato”. Testori vuole che il testo della Lettera non rimanga laterale ma “cadesse all’interno della letteratura come esperienza di poesia. Le frasi provengono da una intervista a Panzeri su Avvenire nel 1991, a giugno, a pochi mesi dalla morte di Tondelli. Ora si possono reperire nell’ultimo capitolo della biografia di Panzeri Vita di Testori.  Così lo scrittore parla della malattia:

Quello che constato scrivendo cose nuove è la tenerezza, il magone che mi invade. Sai, un anno e mezzo di malattia, in ospedale, tra i malati e i sofferenti, non possono non scalfire e non segnare un uomo, e segnando l’uomo, segnano lo scrittore. Sento una pietà più tenera…perchè io stesso vivo in mezzo a uomini e donne che hanno bisogno della tenerezza e della dedizione che danno gli altri, i medici, gli infermieri… Anche se, in verità, il terrore non l’ho mai sentito, nemmeno l’anno scorso, quando in quella notte in cui stavo malissimo, quasi lì, sul punto di morire, ho visto davanti a me una luce d’oro con mio papà e la mia mamma. E’ stata la Grazia di Dio e in momenti come questi la si percepisce, concreta, fisica. Poi il Signore ha voluto che ricominciassi.

No Comments

Leave a Reply

Your email is never shared.Required fields are marked *