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Voci femminili di Testori: La monaca di Monza.

Ma quanti di quelli che s’ amano veramente non tentano d’avere con il corpo, una verità più profonda, una verità che sfugge sempre come un’ombra, anche quando s’abbracciano, anche quando rotolano, felici o dannati, dentro un letto? Il corpo è lo strumento, il mezzo datoci per raggiungere la felicità, inevitabilmente connessa all’amore. Sebbene queste donne […]

“Se esser femmina signifiga la sira slungasciarsi in sul letto e, di poco in poco, come in un ventro materno, insognarsi del niente e reposare”.

La morte non è che la dichiarazione e la conferma ufficiale della prima e insuperabile sconfitta che è rappresentata dalla nascita. Tutto il peso che in Testori ha il sesso insanguinato va inteso in questa direzione: si nasce per soffrire in maniera orribile, per essere schiacciati dall’amore, per non arrivare a conoscere Dio. La Ledi […]

“Ho sempre pensato che la pazienza, una pazienza interminabile, sia il dono più grande che la donna porti da sempre nella storia anche in ordine alla speranza”.

Naturalmente tale pazienza può, per dir così, serrarsi in una sorta di urgenza che la contrae tutta, non già in qualcosa che assomigli alla fretta, ma in qualcosa che, appunto, coincide con l’ultimatività.

Dall’amore per la vita nasce l’odio per la morte: “C’è in me un disperato e orrendo amore per la vita. La realtà è che io ho in odio la violazione… E la donna è la violazione prima, la ferita originaria…. “

Invece , per una specie di nodo ancestrale, nel mio amore per la donna c’è insieme l’attrazione e la repulsione per la voragine, il precipizio, il risucchio da cui tutto è uscito. Io non odio la donna, ma la nascita che ha origine da lì, dal suo ventre”

A due giovani condannati all’ergastolo, l’augurio sommesso e pudico che ognuno di noi dovrebbe rivolgere

Quanto ai due giovani, ove mai accada loro di leggere queste righe, vorremmo, e con noi, osiamo sperare, lo vuole la società che ha dovuto condannarli, vorremmo che essi non precipitassero nel buio della disperazione. Sappiamo che sembrerà loro facile pronunciare queste parole stando, come stiamo, nella quotidianità della vita: ma poiché uno di loro […]

Erodiade e l’Immacolata concezione.

Ecco la turpitudine , l’oscenità della tua religione cominciava da questo connubio tra l’idea di grandezza, della potenza e dell’eterno, con le misere cosce e il misero ventre di una donna, coi lenzuoli bagnati d’umori e di sangue per un parto che non può essere stato diverso da tutti gli altri che l’han preceduto e […]

Quelli che vivono di fronte alla morte, per farci amare la vita

«Quando vado al Louvre, e entro nella sala dedicata a questi maestri (Courbet- Géricault-Delacroix) ricevo un’emozione e una spinta di una vitalità incomparabile. È strano, non ci sono che i grandi pessimisti, quelli che vivono di fronte alla morte, per farci amare la vita; o per non farcela odiare troppo» (Giovanni Testori, in Alberto Arbasino, […]